Trauma e Patriarcato (4)

Per capire meglio come la Politica sia importante e come decida, nel bene e nel male, la qualità delle nostre vite, un breve excursus delle conquiste degli ultimi 60 anni potrebbe essere d’aiuto e visivamente efficace.

Potremo così notare come certi diritti e/o reati – che le ultime generazioni danno per scontati – siano piuttosto “giovani” e come siano stati soggetti al potere degli stereotipi culturali e del modello di organizzazione sociale che liha sostenuti.

Legginazionali e Convenzioni internazionali.

  • 1968:l’adulterio femminile non è più reato;
  • 1070: legge sul divorzio.
  • 1975: riforma del diritto di famiglia.
  • 1978: legge sull’interruzione volontaria di gravidanza.
  • 1981: abrogazione nozze riparatrici e delitto d’onore;
  • 1991: Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (prot. Opzionale 2002, 2014)
  • 1996: la violenza sessuale diventa reato alla persona;
  • 1997: Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) e protocollo opzionale (1999);
  • 1998: legge contro lo sfruttamento sessuale dei minori.
  • 2003: Convenzione europea dei diritti dei fanciulli;
  • 2006: legge sullo sfruttamento sessuale e pedo-pornografia anche a mezzo internet;
  • 2009:introduzione reato di atti persecutori;
  • 2012: Convenzione di Lanzarote (sfruttamento e abusi sessuali su minori);
  • 2013: Convenzione di Istanbul (violenza domestica);

I cambiamenti culturali che hanno permesso quelle che, indubitabilmente, sono conquiste vere e proprie, sono stati possibili grazie alla preziosa e pressante azione di determinati movimenti (femminismo, diritti civili) che hanno avuto la capacità di mobilitare l’opinione pubblica e – in un secondo momento – trovato una sintesi inalcuni partiti politici che hanno poi tramutato in leggi le istanze.

Quando si tratta di cambiamenti di tale portata, è notorio che gli stessi necessitano di molto tempo per essere interiorizzati da tutte le componenti di una società.

A tal punto che non bisogna abbassare mai la guardia, ma vigilare e – laddove necessita – rinforzare.

Probabilmente, è quello che non si è fatto in questi anni, pensando erroneamente che non sarebbero più stati messi in discussione.

Invece…il potere non si arrende così facilmente.

Le forze reazionarie non hanno mai smesso di agire anzi, hanno assunto negli anni le forme più disparate e subdole tanto efficaci quanto difficili da smascherare.

La“strategia del discredito” (Romito 2005, «La violenza occultata su donne e minori») è una di queste. La riassumiamo così:

  • i bambini che denunciano un abuso sono  bugiardi o manipolati;
  • il genitore protettivo e accudente (alias la madre) è manipolatore e vendicativo;
  • i testimoni? Inattendibili e di parte;
  • i professionisti (operatori sociosanitari, magistrati…) che cercano di tutelare le presunte vittime? Li screditiamo professionalmente e li isoliamo; se vi sono le condizioni li mandiamo pure a processo (sulla falsariga del tristemente noto “colpirne uno per educarne cento”);

La truffa della bi-genitorialità e la «terapia della minaccia».

Anche la legge 54/2006, magistralmente orchestrata, rientra pienamente in questo ambito.

La legge ha introdotto un principio apparentemente ineccepibile ovvero il diritto di un figlio minore a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori in caso di separazione.

Peccato che la sua applicazione distorta abbia stravolto il diritto di famiglia e – di fatto– rispristinato la figura del Pater familias, riportando indietro di secoli la condizione di mogli e figli.

Allo stato attuale, la legge 54/2006 rappresenta uno degli strumenti di ricatto più efficace nelle mani di un #maltrattante e uno stato di #rivittimizzazione per la vittima di violenza domestica e assistita nonché per i minori vittime di abusi sessuali…il tutto con la complicità (volontaria o involontaria poco importa) delle istituzioni.

Qualche anno più tardi (2018) registriamo un tentativo di un ulteriore “giro di vite” con il disegno di legge 735 (più noto come decreto Pillon). Tentativo sventato in extremis. Ma le forze che lo avevano proposto e/o sostenuto sono di nuovo al governo…e questo la dice lunga sulla consapevolezza delle donne in questo paese. 

PierAnna Pischedda, Psicologa

                       

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