Il Patriarcato e il prezzo che gli uomini pagano

Circola da qualche tempo sulle nostre tv un’amena pubblicità in cui un uomo che si sta occupando di faccende domestiche va ad aprire la porta di casa ad un idraulico.

Fin qui niente di strano se non che ai suoi occhi si palesa un sardonico – quanto famoso –  pornostar “orgoglio italiano” … il finale è ininfluente.

La pubblicità coglie nel segno (confesso di avere riso) anche grazie all’autoironia del “nostro” che ha dimostrato negli anni di essere anche un ottimo imprenditore di se stesso, ma subito dopo la riflessione è d’obbligo. 

In realtà, la pubblicità gioca e nel contempo ribadisce, uno dei fondamenti principali della mentalità patriarcale. 

I protagonisti dello spot sono due tipologie di uomini esattamente opposte. Da una parte l’essenza della virilità, l’uomo cacciatore/predatore (l’idraulico è da sempre uno dei soggetti preferiti della filmografia porno), il maschio, dall’altra un uomo “femminilizzato” – per il grembiule che indossa e per l’espressione di paura mista a sconcerto nel vedere il campione di virilità alla sua porta – e l’affacciarsi immediato del sogno/incubo di ogni uomo: essere l’idraulico-predatore che ogni donna agogna (si sa, le donne amano essere “conquistate” con tutti i mezzi anche se non lo ammettono) o il cornuto della situazione. 

Non ci sono altri spazi. 

Anzi, forse sì. 

L’espressione impaurita del “casalingo” richiama l’eventualità che quel maschio di fronte – una volta riconosciuta l’asimmetria di ruoli – non “faccia sconti” e si comporti da predatore qual è. 

D’altronde succede in continuazione, in ogni situazione dove è possibile esercitare 

in maniera coercitiva il potere (carceri, guerra) senza peraltro mai perdere la patente di virilità…se stai nella “posizione” giusta. 

Perché il sesso non è piacere, il sesso è esercizio del potere.

Il Patriarcato è esattamente questo. 

Si basa sul controllo e il possesso – esercitato dal punto di vista economico, politico, psicologico, lavorativo –   su un “altro” – in questo caso – che non corrisponde ai canoni prescritti.  

Di uomo/maschio ne esiste solo UNO, tutti gli altri sono difettosi…e guai a loro.

E’ per questo che ci sono in circolazione migliaia e migliaia di individui infelici.

E’ per questo che migliaia e migliaia di individui si costringono a vivere vite non proprie.

E’ per questo che abbiamo a che fare con una miriade di individui impauriti e rabbiosi…e di “eroi” che pagano cara l’intollerabile pretesa di essere se stessi. 

  • E’ tempo di spezzare le catene; 
  • E’ tempo di rivendicare il diritto di essere come si vuole; 
  • E’ tempo di rinnegare quei dis/valori che promuovono solo ingiustizia, discriminazione, oppressione, infelicità.

E’ tempo che vi ribelliate. 

Per i vostri figli, per voi stessi, per una società più giusta e felice. 

Ed è tempo di indignarsi per tali pubblicità.

PierAnna Pischedda, Psicologa

                       

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