Prendo spunto dall’ennesimo, atroce, fatto di cronaca che ha come vittima un donna, per ritornare sull’argomento “piacere maschile”.
Stavolta l’orrore arriva dall’India e il crimine è stato perpetrato su una minorenne.
In realtà, di crimini (e per numero e per tipologia) possiamo riscontrarne diversi, ma tutti riconducibili alla stessa radice: le condotte maschili nel perseguimento del proprio piacere sessuale.
Una 16enne, già fuggita da un marito violento (sposato a 13 anni) e da un altrettanto padre, “viveva” in una stazione di bus in balia di altri aguzzini, costretta – nell’arco di due anni – a prostituirsi ogni giorno, ad essere violentata da centinaia di uomini.
Violenza domestica e assistita, sposa bambina, violenza sessuale e di gruppo, sfruttamento, sequestro di persona, questo è stato l’universo esperienziale di questa povera ragazza.
Grazie all’uomo e a una sessualità che proprio non ne vuole sapere di riconoscere nell’altr* un soggetto alla pari.
Grazie a modalità comportamentali che evidenziano l’incapacità/rifiuto di vedere il possibile partner come portatore degli stessi desideri, mentre è lampante la pervicacia nel considerare lo stesso come mero strumento per le necessarie pratiche “fisiologiche”; di piacere (che sa di psicopatia); come esercizio di potere su una proprietà che non ha diritti.
Non si parla, di mostri isolati, si parla di milioni di maschi che trasversalmente, in tutto il mondo (evoluto o no) sembrano essere rimasti (evolutivamente parlando) a milioni di anni fa.
- Prostituzione (femminile, maschile, minori e adulti);
- Pedofilia;
- Spose bambine;
- Infibulazione;
- Turismo sessuale;
- Violenza sessuale e di gruppo;
- Tutto il corollario delle molestie;
Che cosa hanno a che fare questi crimini con il piacere?
Inquietante? Sconfortante? Inaccettabile?
Lascio a voi trovare gli aggettivi che ritenete più adatti.
Pieranna Pischedda